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Al Teatro Mandanici successo per “D’Artagnan e i tre moschettieri”: la violenza colpisce l’amore

Scritto da il 19 Maggio 2019

Scommessa vinta quella di “D’Artagnan e i Tre Moschettieri”, lo spettacolo di produzione del Teatro Mandanici che ha visto in scena un cast di attori quasi tutti alla prima prova in assoluto su un palcoscenico.

Musical rigorosamente all live, “d’Artagnan e i tre moschettieri” si è dipanato per due ore tutte d’un fiato, senza stacchi, pause o momenti di stanca, tra duelli con la spada e un copione scritto ad hoc, battute al vetriolo e momenti drammatici, voci soliste e coro polifonico, band e orchestra, coreografie e monologhi.

Con un forte messaggio di fondo capace di arrivare allo spettatore veicolato dai linguaggi artistici: la violenza colpisce l’Essenza dell’amore.


Davanti a una platea molto numerosa, lo spettacolo ha conquistato tantissimi applausi a scena aperta e un battimani finale lunghissimo.

La rappresentazione ha fatto ridere e riflettere raccontando di un malvagio che non ha mai conosciuto l’amore e di un eroe che ritrova se stesso grazie all’amore, di nobiltà d’animo e miserie dell’animo, di un mondo violento e della lotta per un mondo migliore.
Passando da Lennon a Mannarino, da Bebe a Rovazzi, in buca la Banda musicale Placido Mandanici diretta dal maestro Bartolo Stimolo a creare una sontuosa colonna sonora dal vivo, questo “D’Artagnan” ha regalato alla città di Barcellona Pozzo di Gotto la rivelazione di una ventina di talenti che in pochi mesi hanno scoperto in se stessi risorse e capacità artistiche insperate e le hanno affinate attraverso un percorso laborioso e multidisciplinare.

E alla fine, come accade alle star, il loro pubblico li ha aspettati all’uscita degli artisti. Con mazzi di fiori, mille complimenti, qualche lacrima di commozione.

Tanti i momenti da ricordare, dalla danza in sedia a rotelle di Roberta Macrì, che interpreta la regina di Francia, alla confessione del cattivo, interpretato da Salvatore Cilona, dalla graduale presa di coscienza di D’Artagnan, Domenico Imbesi, alla canzone-accusa della spadaccina Aurora Pettineo (Fortezza), dalle caratterizzazioni dei tre moschettieri, Alberto Liga (Porthos), Gaston Lucarelli (Athos) e Mahamadou Traore (Aramis), a quelle dei loro contraltari al femminile, Gina Cattafi (Prudenza), Alessandra Maimone (Giustizia) e Chiara Salamone (Temperanza), dai quadri al rallenty a quelli di festa.

Ma a rimanere in memoria sono soprattutto – come hanno sottolineato il sindaco Roberto Materia, il segretario generale Lucio Catania e il regista Sasà Neri – la gioia e l’impegno con i quali il cast ha affrontato la prova sul palcoscenico prestigioso di un grande teatro. Gioia e impegno che il pubblico ha premiato, tributando battimani a ciascuno degli attori, in effetti ognuno indispensabile, da quelli impegnati in ruoli-cameo ai protagonisti. In scena, con gli attori già citati, Barbara Scorza (la dama di compagnia), Andrea Rappazzo (Bertrand, il padre di D’Artagnan), Dario Stroscio (il capitano), Martina Genovese (suor Maria Rosario), anche alle tastiere, Nino Genovese (frate Bernardo), Simona Arnao (suor Illuminada), Allegra Camuti (suor Innocenzia), Vera Trovato (suor Pureza), Carolina Bucalo (Annunciacion), Viviana Romano (Ascencion), Marta Sottile (Conception), Francesco Bisignani (Pacheco) e Francesco Maniscalco (Pedro). Sul palco con loro Alice Ingegneri e Alessandra Borgosano, anche coreografe, Davide Caputo, Francesco Gerbino e Giuseppe Scopelliti, performer della Luna Obliqua coinvolti in parti comiche di sostegno, e la band composta da Giulio Decembrini (anche direttore musicale) al piano, Riccardo Ingegneri a basso e chitarra e Andrea Trovato alla batteria.

Dietro le quinte, nei mesi di laboratorio e al desk tecnico, al fianco di Sasà Neri hanno operato Antonella e Lillo Cutugno coach di scherma, Davide Colnaghi e Margherita Frisone insegnanti di dizione e fonetica, Chiara Caravella vocal coach, Titti Galasso e Giulia Alesci ai costumi e oggetti di scena, Leonardo Mercadante, autore del copione, Simone Lo Presti sound designer, Dino Costa (DMarketing) per il racconto in immagini delle prove e dell’allestimento. E il laboratorio si è caratterizzato anche per le master class del vocal trainer Fabio Lazzara e degli artisti Egidio La Gioia e Daniela Terreri.


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