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In memoria di Lara Vinca Masini

Scritto da il 20 Gennaio 2021

Le testate giornalistiche nazionali ne hanno già parlato. Lo scorso 9 gennaio 2021 è morta a Firenze la brillante critica d’arte contemporanea Lara Vinca Masini. Aveva 94 anni. È stata curatrice di mostre contemporanee, storica dell’arte e scrittrice di saggi che hanno formato intere generazioni di studenti. Punto di riferimento non sono italiano.

Noi vogliamo ricordarla con alcune citazioni.

Aveva libri ovunque, persino sui fornelli”. Tomaso Binga

“Occorre […] recuperare il tempo e la storia non come campi di spigolature, ma nelle loro potenzialità di svolgimento lineare, non accelerato quale quello che, invece, viviamo. Si tratta di riconquistare un altro concetto di memoria, di quella che vorrei definire ‘la memoria del futuro’, una memoria non ripiegata su sé stessa, ma usata come stimolo per il recupero di una creatività nutrita di una linfa nuova che ritrovi, anche nel passato, una sorta di preveggenza di un futuro non scontato”. Lara-Vinca Masini.

“Dobbiamo parlare con la gente. Trasmettere loro le stesse emozioni che proviamo noi davanti all’arte contemporanea” Lara-Vinca Masini

“Fu forse la grotta a suggerire al primitivo la prima concezione dello spazio architettonico, la prima immagine dell’utilità di una cinta muraria per intensificare la ricettività spirituale e l’esaltazione dei sentimenti”. Lara-Vinca Masini

L’assessore alla cultura Tommaso Sacchi le dedicherà un convegno nazionale sui musei italiani dopo l’emergenza sanitaria.

«Con ‘Umanesimo Disumanesimo nell’arte europea 1890/1980’, manifestazione che organizzò nel 1980, la Marini invitò a Firenze artisti internazionali a realizzare interventi site-specific nello spazio urbano della città rinascimentale. Fu in assoluto il primo segnale forte del ‘nuovò e la prima vera riflessione su rapporto tra arte pubblica e spazi urbani nella Firenze dei nostri giorni».

Ha dichiarato Sacchi.

Nel 2014 il Consiglio regionale della Toscana chiese di farle riconoscere quanto previsto dalla legge Bacchelli, ma la risposta fu negativa. Nel 2016 fu lanciato un appello da parte di numerosi intellettuali per riconoscerle un vitalizio. Nel 2010 Lara-Vinca Masini stabilì di donare post mortem il suo archivio al Centro Pecci di Prato.


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