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#interviste. Antonino Graziano Petrella Responsabile per la Regione Sicilia: “L’Italia ha bisogno delle idee liberali e liberiste di Milton Friedman”

Scritto da il 22 Febbraio 2023

“Siamo conseguenza del nostro passato, e di tutto ciò che abbiamo vissuto”. Sono parole dell’Avvocato Antonino Graziano Petrella, da poco Advisor dell’Istituto Milton Friedman e Responsabile per lo sviluppo dell’Istituto nella Regione Sicilia.

Ci incontriamo nel suo studio di Messina per parlare dell’Istituto Milton Friedman, una realtà poco conosciuta in Sicilia, impegnata nella divulgazione culturale delle teorie liberali e liberiste del noto Premio Nobel per l’Economia del 1976.

 

Quali sono stati i motivi che hanno portato all’esigenza di istituire, in Italia, l’importante l’istituto politico-economico Milton Friedman? Qual è lo scopo?
L’Istituto Friedman si occupa della promozione della figura politico-accademica dell’importante economista e della divulgazione culturale delle sue teorie e del suo pensiero. Ha il fine della persuasione e conoscenza nei confronti della politica italiana, ma ormai soprattutto europea per rifarsi ed attuare i modelli e le soluzioni politico-economiche ideate e suggerite dal premio Nobel, guardando anche i risultati ove i suoi modelli sono stati applicati come da Ronald Reagan negli Usa, dal Governo inglese con la Thatcher e dal Cile. Il nostro Istituto Milton Friedman Institute, è l’unico Istituto al mondo, oltre al ‘Becker Friedman Institute’ presso l’Università di Chicago. È nato in Italia non a caso ma perché tra i Paesi più sviluppati è una delle realtà ad aver più bisogno delle idee liberali e liberiste di Milton Friedman.
L’Italia ha una lunga tradizione liberale, mentre ha subito una meno intensa influenza liberista, pertanto la difesa del libero mercato, della concorrenza, dell’iniziativa privata così come la battaglia per ridurre la presenza dello Stato in economia sono passate politicamente in secondo piano. L’Istituto Friedman nasce proprio con l’obiettivo di riportare al centro queste battaglie, in sintesi: meno Stato più libertà.

 

Come abbiamo già detto, Milton Friedman è stato insignito del Nobel per l’Economia nel 1976. Potrebbe parlarmi brevemente della sua scuola di pensiero e dell’impatto sulla società, sia coeva, sia attuale?
Milton Friedman è un economista americano della scuola di Chicago. Nel 1976 Friedman riceve il Premio Nobel per l’Economia e diviene il fondatore del pensiero monetarista. Inoltre, gli studi di Friedman, hanno influenzato e influenzano diverse teorie economiche e monetarie. Tra le sue teorie molto interessante e attuale è quella che sostiene che il consumo delle persone non dipende tanto da quanto guadagnano oggi, ma piuttosto da quanto si aspettano di guadagnare nel corso della vita. Ma credo che semmai qui convenga non addentrarsi sui suoi studi scientifici quanto sugli impatti sociologici.

 

A proposito dei termini “liberale” e “liberista”, tra l’altro specificati anche nel sito ufficiale dell’Istituzione, a cosa fanno riferimento?
Beh, il discorso, anche in questo caso, è molto complesso perché su questo tema, e su questa differenza, ci sono state varie tesi e linee di pensiero… nel voler cercare di sintetizzare ed essere più possibile chiari, possiamo tranquillamente sostenere che possono coesistere in un rapporto di genus e species: per liberissimo intendiamo un’ideologia che guarda ai diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo. Corrisponde esattamente anche alla volontà dei nostri padri costituenti e lo riproviamo in diversi articoli come il primo comma dell’art.3 della Costituzione Italiana che ci parla di eguaglianza formale o all’art.13 relativo al diritto alla libertà. Il liberismo è una dottrina economica vera e propria che limita l’impegno dello Stato nell’economia.

Da poco lei è stato nominato Responsabile della Regione Sicilia, per la sua professionalità, la cultura liberale e la cultura della legalità, come dal direttore esecutivo Alessandro Bertoldi. Quali saranno i suoi primi obiettivi?
I miei obiettivi sono esattamente quelli previsti nel mandato affidatomi e nel portare avanti i principi e le idee dell’istituto, ossia di divulgazione e di conoscenza della cultura liberale e liberista, partendo proprio da Messina, città natia del nostro compianto Presidente Onorario, On. Prof. Antonio Martino, per poi passare alle altre otto province siciliane. Organizzeremo dibattiti, confronti inviteremo politici, economisti, professionisti e imprenditori, cercheremo di coinvolgere la classe dirigente e soprattutto vorremmo noi creare una classe dirigente.

 

Cosa pensa di poter dare e ricevere, in termini umani, con il suo importante contributo?
Beh già ho ricevuto tantissimo, sono onorato dell’incarico e, tra l ‘altro, questo, mi dà modo di esplicare totalmente le mie idee, non solo da un punto di vista politico ed economico ma soprattutto socio-culturale. Siamo conseguenza del nostro passato, e di tutto ciò che abbiamo vissuto. Friedman per me è una casa accogliente dopo un lungo viaggio in cui posso continuare a far accrescere le mie idee e portarle avanti.

Torniamo a parlare dell’Istituto Milton Friedman. Cosa bisogna fare per contribuire?
L’Istituto Friedman nasce come un think tank, infatti non ha una struttura macchinosa. Ha un’unica sede sociale, oggi in Italia, un’unica direzione generale, proprio come in altri Stati. Quello che stiamo cercando di fare e strutturare sarà sempre in linea con le idee dell’Istituzione. Faremo dipartimenti che saranno nazionali, stanno già nascendo, e altri dipartimenti regionali. Per contribuire si può iniziare con la conoscenza del pensiero di Friedman e del suo importante lavoro. Noi, all’interno dell’Istituto, saremo sempre aperti a persone che si avvicinano ai nostri pensieri, alle nostre idee, o a persone che possono dare realmente un contributo valido e fattivo. Inoltre è possibile effettuare direttamente l’iscrizione online sul sito ufficiale e seguire i nostri eventi.

 

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