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“Non vedo, non sento, non parlo” della compagnia “Onirika del Sud” al Circolo delle Lucertole

Scritto da il 24 Gennaio 2024

Siamo lieti di annunciare che torna al Circolo delle Lucertole la compagnia teatrale “Onirika del sud’ con il suo nuovo spettacolo “Non vedo, non sento, non parlo” che si terrà al Circolo domenica 28 gennaio 2024 alle ore 18.00.

La compagnia “Onirika del Sud” è stata fondata a Roma, nel maggio del 2012, da Pierpaolo Saraceno.

Hanno vinto un bando indetto dalla nostra associazione, portando in scena lo spettacolo vincitore “La donna che disse no” ispirato al personaggio di Franca Viola, sono poi tornati con “Radio Aut”, spettacolo su Peppino Impastato, ” I siciliani” sulla figura del giornalista Giuseppe Fava. E per ultimo con lo struggente spettacolo  “Mamma Eroina” interpretato unicamente dall’attrice Mariapaola Tedesco. Si sono tenute sotto la loro supervisione due interessantissime masterclass teatrali presso la nostra sede con alcuni dei vecchi allievi dei nostri laboratori.

La compagnia Onirika del Sud, con le sue sole risorse, mette radici a Roma in uno scantinato a Monteverde. Non è mai stata finanziata da soldi pubblici e vive tutt’ora dei ricavi della vendita degli spettacoli che produce o che sono prodotti da altri teatri. È composta da artisti di esperienze diverse che si confrontano su diversi piani in cui ogni spettacolo non è mai lo stesso, ma varia a seconda dei casi, allargandosi e restringendosi. La nostra creazione proviene oltre che dalle singole esperienze, pure dall’osservazione attenta della quotidianità e soprattutto delle antiche tradizioni e culture proprie del Sud Italia, viste le nostre origini. Poesia, caos, naturalezza con emozioni laceranti e atmosfera onirica è tutto ciò che caratterizza il nostro Teatro.

Partiamo da un punto ben preciso: la naturalezza dei gesti e della voce. Ciò che nasce dal proprio istinto è ciò che puntiamo a rappresentare. La verità umana data da una grande tecnica artistica. Riflettere sulla propria vita è ciò che ogni attore deve fare per far uscire completamente la propria anima, senza ostacoli e senza vergogna.

L’esito finale è solo un inizio da noi prefissato per riuscire a superare e spezzare i ritmi del tipico pentagramma quotidiano, tanto da arrivare oltre i sensi. Ogni singola Opera Teatrale da noi presentata non è altro che un’ “Ipocrisia Vera”, una bugia realmente detta in quanto sentita. Il nostro continuo allenamento artistico ci conduce in una sintonia ed empatia con il nostro “diverso” spettatore. Sentire ogni singola azione per poi trasformarla in parola.

Combattere umilmente nella nostra infinita Giungla è ciò che facciamo tutti i giorni, giocando ogni volta col Teatro come fosse La Prima Volta.


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