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Woman’s Flower: Malala, una vittoria per l’ umanità.

Scritto da il 27 Novembre 2019

Il 25 novembre è appena trascorso. In onore del mese contro le violenze di genere ripercorriamo insieme la storia di Malala, bambina diventata ormai donna che ha sconfitto i talebani in Pakistan ed è diventata simbolo di libertà. La giovanissima premio Nobel per la pace ha cambiato il mondo ribellandosi per la sua emancipazione. Malala, classe 97, è nata in Pakistan in un piccolo paese chiamato Mingora, paese che dopo l’ assedio dei Talebani nel 2008 è molto cambiato, sopratutto per le donne. Ed è prorpio in quel momento che l’ istruzione di Malala, che frequentava la scuola privata fondata proprio dal padre, viene messa in discussione. A soli 11 anni, decide di cominciare a scrivere della vita sotto i talebani su un blog in urdu della BBC, testimoniando, dietro lo pseudonimo di Gul Mukai, le violenze che terrorizzavano la sua popolazione. Non ostante lo pseudonimo, il blog fu associato a Malala e oscurato. 

Proprio per questa ribellione entrò nel mirino dei talebani che quando aveva 15 anni le spararono alla testa. Ferita al cervello, venne ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, dove le hanno rimosso i proiettili. La ragazza in seguito, fu trasferita in un ospedale di Birmingham che si offrì di curarla gratuitamente. Dopo questa disavventura il 10 ottobre 2014 le è stato consegnato il premio Nobel per la pace, diventando a soli 17 anni la più giovane vincitrice di un premio Nobel.

Ma dov’ è oggi Malala? Nell’agosto 2017 è stata ammessa all’Università di Oxford, nel corso di Philosophy, Politics, and Economics. Oggi ventiduenne vive a Londra e frequenta il suo ultimo anno universitario, continuando la sua campagna di informazione e denuncia contro le ingiustizie di genere. Malala con il suo gesto di coraggio ha dato un messaggio forte al mondo, cioè, mai sottomettersi alle ingiustizie, e per fare ciò non è necessaria la violenza ma bastano anche le parole. Come recita il famoso detto “Ne uccide più la lingua che la spada”.


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