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Loredana Bertè: «Il quarto posto a Sanremo, un’ingiustizia»

Scritto da il 17 Febbraio 2019

Del quarto posto al Festival di Sanremo Loredana Bertè non ha molta voglia di parlare. Gli istanti ritornano nella memoria come se fosse ieri: Baglioni che legge la classifica, il pubblico che fischia e Bisio che propone di assegnare alla Bertè un premio speciale per acclamazione. «Mi hanno regalato dei veri cori da stadio! Sinceramente non mi aspettavo che non mi facessero salire sul podio, sono andata a Sanremo per chiudere un cerchio, e credo di aver ottenuto più di quanto qualsiasi artista potrebbe chiedere», racconta Loredana in merito all’«ingiustizia» ricevuta. Un suggerimento per il 2020? Scegliere una giuria «d’onore» composta solo da addetti ai lavori: «musicisti, manager, produttori, dj. E sarebbe bello che i voti fossero palesi». Su Mahmood, la Bertè ammette che Soldi gli è piaciuto da subito, «tiferò per lui all’Eurovision». Loredana Bertè al Festival di Sanremo non ci tornerà più come concorrente, «forse come super ospite, non so». Nonostante l’amicizia che la lega a Baglioni, dalla karmesse «sono uscita con le ossa rotte e con un innegabile senso di ingiustizia». D’altronde, tutto per era fatto per rendere omaggio alla sorella Mia Martini e a riscattarla dalla diffidenza che ha accompagnato le sue ultime esibizioni all’Ariston: «La ricordo nei nostri viaggi in autostop, nei tantissimi concerti che abbiamo visto insieme, nelle scorribande notturne in cerca di gloria. Mimì era una donna molto intelligente e sensibile. Era lei la vera “pazza” tra di noi. Mi manca disperatamente, tutti i giorni della mia vita».

Intervista tratta da Corriere.it


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