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Lucio Dalla, esce il cofanetto “Duvudubà” con l’inedito “Starter”

Scritto da il 26 Ottobre 2018

Un cofanetto di 4 CD contenente 70 brani rimasterizzati dai nastri originali e un booklet di 60 pagine con fotografie e testimonianze raccolte dal giornalista John Vignola. È stato presentato oggi a Milano “Duvudubà”, box set che ripercorre la storia di Lucio Dalla dai primissimi anni ’70 fino alla canzone inedita “Starter”. Il cofanetto, che prende nome dallo scat di Dalla nella sigla per il Lunedì Cinema di Rai 1 negli anni ’80, fa parte di un più ampio lavoro di pulizia, rimasterizzazione e ripubblicazione del repertorio del genio bolognese. “Starter”, che segue l’operazione “Almeno pensami” di Ron a Sanremo 2018, non è che il primo inedito di Dalla destinato ad essere pubblicato. Intanto, nel febbraio-marzo 2019 uscirà una versione Legacy per il quarantennale di “Lucio Dalla”, l’album di “Cosa sarà”, “Anna e Marco”, “L’anno che verrà”.
“Duvudubà” contiene una mezza dozzina di versioni alternative e rarità, ma il principale motivo di interesse è “Starter”, brano dal suono anni ’90 firmato da Dalla, Tullio Ferro e Marco Alemanno. Marcello Balestra, collaboratore di Lucio Dalla dai primi anni ’80, ha raccontato che l’artista stava lavorando sulla canzone nel 2010-2011, nel periodo cioè del tour di “Work in progress” con Francesco De Gregori. “Era un brano già formato, a cui Tullio Ferro ha aggiunto alcune cose, fra cui l’assolo sassofono. Ma l’arrangiamento è quello di Dalla. Esistono altri inediti, cose molto belle che diverranno pubbliche nel corso del tempo. Del resto ogni mese, quasi ogni settimana troviamo qualcosa”. Verrà mai pubblicato un vero e proprio album postumo? “Probabilmente no. Non solo perché non sappiamo ancora quanto materiale c’è, ma soprattutto perché è giusto pubblicare solo musica che ha una dignità e una completezza. Non ci sarà mai un disco di frattaglie di Lucio Dalla”. Daniele Caracchi, amministratore dell’etichetta Pressing, assicura che esiste molto materiale inedito, non solo dell’ultimo periodo, ma anche risalente agli anni ’70.
“Starter” è accompagnato da un video diretto da Ambrogio Lo Giudice, regista fra le altre cose di “Vita” di Dalla-Morandi e di “Penso positivo” e “L’ombelico del mondo” di Jovanotti. Il video è girato per le strade di Bologna e a Cattolica, città citata nel testo della canzone. “Senza l’artista era difficile fare un video. Ho scelto di fare ascoltare la canzone alla gente in cuffia e ne ho filmato le reazioni. E vi assicuro che nel momento in cui sentivano la voce di Lucio erano tutti emozionati. Perché lui è trasversale, piace a tutti. Era interessato al funzionamento dell’animo umano. Prendeva questo bagaglio e con una semplicità pazzesca lo metteva in musica. Era tutto anima”.

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