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Messina arrestato collaboratore di giustizia

Scritto da il 27 Marzo 2019

Arrestato dalla squadra mobile di Messina, all’alba di oggi il collaboratore di giustizia Gaetano Barbera, insieme a lui nei guai anche la sorella Maria,  sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo. Per la gravità dei fatti contestati, nei confronti di Gaetano Barbera è stata disposta la misura del collocamento in carcere, mentre a Maria Barbera è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. Dalle indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate della DDA, diretta dal procuratore capo Maurizio De Lucia, è emerso che Gaetano Barbera, sebbene ritenuto attendibile nelle sue dichiarazioni, aveva ripreso a delinquere. È stato accertato in particolare che nella località protetta in cui si trovava, intervenendo a difesa di un proprio amico, al quale soggetti legati al contesto criminale locale avevano sottratto un orologio a garanzia di un loro credito, ha ingaggiato con questi ultimi, ed in particolare con uno di essi, una violenta colluttazione all’interno di un bar. La reazione del Barbera ha condotto i suoi contendenti a restituire, di lì a poco, l’orologio sottratto al suo amico. Pur non temendo la loro reazione, Barbera, nell’eventualità di doverli fronteggiare, si è armato di pistola, che gli è stata materialmente consegnata a domicilio dalla sorella Maria, che l’ha trasportata in treno da Messina, fino alla località protetta. L’arma è stata rinvenuta e sequestrata nel corso della perquisizione di oggi. Gaetano Barbera, aveva Intrapreso il percorso collaborativo nell’anno 2013, rendendo dichiarazioni definite puntuali, attendibili e perfettamente riscontrate. La procura distrettuale antimafia di Messina sta provvedendo a chiedere la revoca del programma di protezione  e dei benefici penitenziari di Barbera.


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