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Black Friday. L’origine del venerdì da sconto

Scritto da il 27 Novembre 2020

Torna come ogni anno il Black Friday, questa volta più online che fisico. In realtà i negozi, da qualche giorno a questa parte, hanno cominciato a proporre promozioni allettanti trasformando la ricorrenza nella settimana del Black Friday, diventata d’obbligo quest’anno per far fronte agli stop del fine settimana e diluire quindi il più possibile nel tempo le occasioni di acquisto. Ma vi siete mai chiesti da dove derivi il venerdì più scontato dell’anno?

LE ORIGINI AMERICANE

La tradizione americana vuole che questo venerdì da sconto arrivi all’indomani del Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day), festa che negli USA si celebra il quarto giovedì di novembre. Anche se non ci sono date ufficiali, la tradizione fa iniziare ufficiosamente questo rituale nel lontano 1924. Quell’anno, la catena di grandi magazzini Macy’s organizzò una parata per celebrare l’inizio degli acquisti natalizi. In realtà il termine Black Friday non fu mai realmente utilizzato se non dai primi anni Ottanta.

PERCHÈ NERO?

Negli anni ’60 i registri contabili dei negozianti si compilavano a penna, usando inchiostro rosso per i conti in perdita e nero per i conti in attivo. Nel venerdì dopo il Ringraziamento, grazie alle promozioni, i conti finivano sempre decisamente in nero. Una seconda versione associa il nero al traffico sulle strade e dalla congestione nei negozi provocata da migliaia di americani attirati da sconti che poteva raggiungere addirittura l’80%, validi soltanto quel giorno. La prima volta che si parlò di questa versione della storia sembra sia stato nel 1961, quando a Philadelphia il venerdì dopo il Ringraziamento fu davvero molto trafficato.

BLACK FRIDAY 2020. I DATI IN ITALIA

Le restrizioni imposte dal più recente dpcm hanno dirottato gli acquisti dai negozi fisici al web, sottraendo al servizio take away, secondo Confesercenti, 83 milioni di euro al giorno. Per la Fismo (l’associazione delle imprese del commercio moda Confesercenti, ndr) durante la settimana dei super sconti gli investimenti vengono così ripartiti: 25 milioni di euro al giorno  in abbigliamento e accessori, 20 milioni di euro trasferiti all’e-commerce per l’acquisto di giochi e giocattoli per ragazzi, 15 milioni cata unum in tecnologia ed elettrodomestici; meno oneroso l’investimento in libri, appena 300mila euro al giorno.


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