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Caso Suarez. Esame truccato, la procura della Figc apre un’inchiesta

Scritto da il 23 Settembre 2020

La Procura delle Federcalcio ha appena aperto un’inchiesta sulla vicenda dell’esame “farsa” sostenuto dal calciatore Luis Suarez all’Università degli Stranieri di Perugia per acquisire la cittadinanza italiana. Il capo della procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè, ha chiesto anche gli atti dell’indagine della magistratura ordinaria di Perugia. L’ipotesi investigativa è che gli argomenti oggetto della prova d’esame siano stati “preventivamente concordati” con il candidato, al quale il punteggio “è stato attribuito prima ancora dello svolgimento” si legge nella nota del procuratore Cantone. Mentre l’Università, tramite il proprio legale, fa sapere che «stiamo valutando di rivolgerci al Riesame contro il sequestro».

Secondo la Procura di Perugia la cittadinanza italiana del calciatore uruguaiano Luis Suarez, promesso alla Juve, è stata ottenuta con una truffa. L’esame di conoscenza della lingua fatto dal Pistolero è stato “una farsa” con “previa consegna” dei contenuti della prova al calciatore, che al momento non risulta indagato. In un’intercettazione, Stefania Spina, direttrice del Centro di valutazione e certificazione linguistica dell’Ateneo e docente del breve corso on-line seguito dal ‘pistolero’ diceva che “non spiccica na parola”, ma passerà l’esame “perché con 10 milioni a stagione non glieli puoi far saltare”, ma appena cinque giorni fa Luis Suarez, attaccante del Barcellona a lungo obiettivo della Juventus, aveva superato la prova d’italiano di livello B1 (quello intermedio) presso l’Università per Stranieri di Perugia dimostrando di “comprendere bene la lingua” disse ai giornalisti il professor Lorenzo Rocca che lo aveva appena esaminato, sottolineando che nel parlato “si fa capire”.

Stamani le fiamme gialle hanno perquisito gli uffici dell’Università per Stranieri. Tra gli indagati compaiono infatti la rettrice Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, Stefania Spina, Lorenzo Rocca e un’impiegata che predispose l’attestato per il calciatore.

Il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia, colonnello Selvaggio Sarri (che non è parente dell’ex allenatore juventino pur avendo lo stesso cognome), ha quindi spiegato che è stata “la Juventus, attraverso il suo staff, a rivolgersi all’Università per Stranieri per sapere se ci fosse la possibilità di far svolgere a Suarez l’esame”. Sottolineando che nessun appartenente al club piemontese è indagato. Il colonnello Sarri ha detto di “non sapere perché la Juventus si sia rivolta proprio alla Stranieri Perugia”. “Dall’indagine sono comunque emersi – ha aggiunto – contatti tra lo staff juventino e i vertici dell’Ateneo che ha poi materialmente organizzato l’esame del calciatore. Perché lo ha fatto? Probabilmente per il ritorno d’immagine che sarebbe derivato”. Secondo gli inquirenti dagli accertamenti – avviati per “fatti diversi” che riguardano sempre palazzo Gallenga – emerge come la decisione di far superare l’esame al calciatore, “prescindendo da ogni valutazione delle effettive competenze linguistiche, sia stata assunta dai vertici dell’Università per Stranieri” che oggi ha sottolineato “la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l’esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez”. L’Ateneo “confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso”.

Suarez intanto non risulta indagato e nell’indagine non sono coinvolti nemmeno persone del suo entourage. Quella emersa con le perquisizioni sarebbe comunque solo una parte dell’inchiesta in corso sulla quale stanno lavorando i magistrati di Perugia.


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