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Cesare Pavese. L’attualità permanente di un autore brillante

Scritto da il 28 Agosto 2020

Il 27 Agosto del 1950 Cesare Pavese, poeta della solitudine, moriva suicida nell’afosa Torino.

Poeta d’avanguardia, d’influenza americana ha ricercato per tutta la vita equilibrio civile e spirituale. Fu neorealista, nella sua fase più sperimentale e anche più brillante. In ogni sua opera un tentativo di attaccamento alla vita, un continuo rimando al mito, alla simbolicità esistenziale e alla spettacolarità dei suoi significati. L’attualità delle sue opere ci parla della coscienza tormentata dell’individuo consapevole delle difficoltà in cui imperversava la società segnata, a quel tempo, dal devastante impatto politico che aveva condotto al secondo conflitto mondiale. Pavese, con la sua individualità e la sua seppur passività politica, si fece carico delle esigenze letterarie neorisorgimentali della società, in un momento storico che vide chiunque cimentarsi nell’ardua impresa della narrazione.

Bisogna riconoscere l’attualità di Cesare Pavese in un mondo scosso come il nostro che stenta a fare emergere personalità mature, consapevoli, in continua lotta verso un miglioramento e perfettamente individuabili nell’autore. Il nostro tempo avrebbe avuto bisogno della sua forza d’animo spentasi dopo innumerevoli tentativi.

 


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