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#interviste. “Invisibili” di Fleres girato nel quartiere di Fiumarella: “Mi sono fatto da solo e con la mia musica voglio portare un messaggio”

Scritto da il 1 Gennaio 2021

Fleres, nome d’arte del siciliano Francesco Dipaola Fleres, lo scorso 27 dicembre 2020 ha realizzato il singolo “Invisibili” uscito con l’etichetta Triade Records.

Per la realizzazione del pezzo collabora con la cantante torinese di origini napoletane, Mun, voce nuova, intensa e melodica.

Il videoclip, dai caratteri cinematografici, è stato realizzato nel quartiere di Fiumarella, frazione di Milazzo, nel messinese, con la partecipazione dei ragazzi delle case popolari.

“Il messaggio è molto importante – specifica Fleres durante la nostra intervista. – Noi esistiamo. Veniamo dal basso, facciamo tanti sacrifici per costruirci da soli”.

Il brano a tematica sociale lotta il pregiudizio riservato ai quartieri meno abbienti, infatti Fleres sceglie di cantare in siciliano e in napoletano inserendo incursioni arabe.

“In Campania e in Sicilia i pregiudizi sono molto simili. Inoltre, per motivazioni relative alla mia vita, ho deciso di inserire l’arabo. Senza voler far riferimento a un luogo geografico specifico, ho voluto abbattere anche la barriera del razzismo introducendo anche loro nel termine invisibili”.

Che sia relativo a un rione, o a un popolo osservato dall’Occidente, gli invisibili sembrano deglassati allo stesso destino.

Sono tutte quelle persone che non sono mai state considerate, fanno sacrifici incredibili, spesso hanno famiglie numerose e non arrivano a fine mese. Purtroppo vengono catalogate solo dall’ambiente da cui provengono”.

Anche l’evoluzione musicale di Fleres si è sviluppata in chiave sociale: dal pop di Chimera, del 2019, alla trap revisionata di Invisibili.

Il genere trap non è un caso, è il mezzo che più si addice alle tematiche sociali, il genere più seguito dai ragazzini dai 12 anni in su”.

 

Fleres, con la sua umiltà e la sua esperienza, è riuscito a regalare emozioni fortissime ai ragazzi di Fiumarella facendo loro un dono prezioso: con la sua esperienza diretta, ha suggerito che bisogna credere nelle proprie capacità e lavorare duro per costruire le proprie certezze. In questo modo si possono realizzare i proprio desideri. Solo così si può essere meno invisibili.

D. Come nasce il video di Invisibili?

R. Nasce per gioco, parlandone con un amico. Ero alla ricerca di un luogo, pensavo di realizzarlo a Vaccarella ma lui mi ha proposto di girarlo a Fiumarella, luogo in cui vive. Una sera ci siamo visti vicino casa sua, abbiamo chiamato alcuni ragazzi e ho messo la cassa bluetooth in mezzo alla strada per fare ascoltare il pezzo. Alla fine siamo diventati venticinque! Ho pensato che avremmo potuto avere delle critiche da parte di chi non conosce il genere e vede solo le movenze tipiche della trap, per altro realizzate in un piccolo quartiere, ma i ragazzi erano contentissimi. Così ho chiamato Federico Parasiti, fa regista a Catania, gli ho fatto vedere il progetto e abbiamo girato in due location, tra cui Corriolo. Abbiamo realizzato tutto in un solo giorno a causa di diverse problematiche.

 

D. Qual è stato l’impatto sui ragazzi?

R. Era il loro primo video, ci hanno creduto perché mi conoscono. Io vorrei dire alle persone che anche nel limite del budget si può fare tanto. Le nostre frazioni spesso sono sfruttate dalle dinamiche politiche e nessuno fa nulla per cambiare le cose. Ho voluto portare una speranza anche qui, dove spesso la vita è più difficile perché mancano le opportunità. La cosa più bella è stata ricevere tanti apprezzamenti, non solo da persone del luogo e da fuori, ma soprattutto dalle sorelle e dalle madri dei ragazzi che hanno preso parte al progetto. Mi hanno detto: “Grazie per tutto quello che hai fatto per noi”. Mi ha fatto veramente piacere.

Fleres regala un sogno anche alla cantante del pezzo, Mun, adesso sua compagna di vita. La loro storia nasce in modo particolare, lei aveva il sogno di cantare e lui fa in modo di realizzarlo.

Il primo brano di Fleres risale al 2012 Senza di te. Era già un talento promettente ma pochi mesi dopo muore la madre, l’unico genitore a lui vicino, così smette di produrre lasciando un inedito incompiuto.

Nel 2019 esce Chimera. Testi crudi e incisivi, pop di nuova generazione, video cinematografico. Il pubblico lo adora, non solo perché parla d’amore.

A fare da sfondo, infatti, c’è uno dei luoghi più belli di Milazzo.

D’impatto è il singolo successivo, Andromeda, e poi arriva Origin, dove l’amore smette di avere limiti terreni.

D. Qual è stata la tua evoluzione musicale?

R. Sono passato dal pop alla trap revisionata, infatti all’interno abbiamo inserito i suoni tipici degli anni ’80 e ‘90, i bit digitali che si usavano prima, come i bassi elettronici. Nel singolo Invisibili ho inserito anche il pianoforte per un richiamo al classico.

D. Quando hai scoperto il tuo talento per la musica?

R. Era il 2012. Ricordo benissimo di aver preso un pezzo di carta e di aver scritto un ritornello Dove sei, con chi sei. Pensavo a una persona morta e a un amore perduto contemporaneamente. Poi con amici miei, il produttore di musica Peppe La Spada e il regista Federico Panasiti, è nato il pezzo Senza di te. Sarebbe dovuto uscire anche Ma l’Italia è questa qua ma abbandonai la musica. Poi un giorno ho scritto Chimera di getto. Io produco così, metto la base e inizio a rappare, poi ascolto ed estraggo le parole. Quasi tutti i testi nascono in questo modo, non ho una metrica precisa.

Fleres scrive con le emozioni, buttando fuori ciò che ha dentro. Amore. Rabbia. Sofferenza. Insomma, sulla vita che si è costruito da solo.

D. Nuovi progetti?

R. Sì, sto lavorando al singolo Diciassette anni. Si tratta di un progetto musicale molto particolare, sempre a tema sociale. Può riferirsi all’età più difficile, appunto i 17 anni, ma anche agli anni di carcere che si possono fare a causa di condanne per spaccio o cose simili che, nelle situazioni disagiate, ti ci puoi trovare dentro. Sullo sfondo dei quartieri diroccati, della vita dura e difficile, dei tatuaggi sulle braccia, ci sono anche le storie d’amore. Perché dentro questi luoghi esistono anche persone molto sensibili. Per quanto riguarda il video, stiamo lavorando a un inserimento che richiama la cinematografia noir.

 

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