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Milazzo. Sciopero dei lavoratori metalmeccanici: Investimenti e piani industriali necessari per il rilancio del territorio.

Scritto da il 10 Luglio 2023

Oggi, i lavoratori metalmeccanici di Messina e provincia si sono uniti allo sciopero di quattro ore indetto a livello nazionale da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. Nella provincia di Messina, lo sciopero è stato esteso per l’intera giornata, mentre a Milazzo si è tenuto un corteo molto partecipato che ha attraversato la Raffineria e si è concluso davanti al Comune di Milazzo.

La decisione di estendere lo sciopero per l’intera giornata è stata presa a causa della drammatica situazione in cui versa il settore metalmeccanico di questa zona, caratterizzato dalla mancanza di investimenti e piani industriali adeguati, nonché da precarietà lavorativa, appalti non regolamentati e pratiche di dumping contrattuale sistematiche.

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Pietro Patti, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, insieme ai segretari generali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, Daniele David, Giuseppe Crisafulli e Giovanni Mirabile, hanno sottolineato “ l’importanza che il governo adotti politiche industriali concrete, attualmente assenti, e riapra il dialogo sul settore industriale. Nel territorio locale, –  ribadiscono – la necessità che il settore industriale ritorni ad essere un pilastro occupazionale e lavorativo. È richiesta chiarezza sulla transizione energetica e sugli investimenti, nonché processi di accompagnamento per i lavoratori che sono già inseriti nei cicli produttivi e, soprattutto, per coloro che sono alla ricerca di lavoro. Nel corso degli anni, questa zona ha subito una notevole perdita di posti di lavoro, quindi è indispensabile avviare un processo di transizione energetica e sociale supportato da investimenti seri, duraturi e prospettici. Inoltre, sono necessarie infrastrutture che rendano il territorio attrattivo, altrimenti non si potranno attirare insediamenti produttivi. È fondamentale riprendere lo sviluppo delle aree artigianali, attivare il pontile di Giammoro, potenziare i collegamenti ferroviari e migliorare la mobilità. Solo così questa area – concludono – potrà diventare attrattiva per le industrie e le aziende interessate ad investire sul territorio”.

Lo sciopero nazionale mira a promuovere una piattaforma di rivendicazioni che si focalizza sulla risoluzione delle crisi in corso e sulla transizione energetica sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Questa situazione esplosiva ha un impatto significativo sui destini di oltre 10.000 operai metalmeccanici sparsi in tutto il territorio, i quali sono costretti a sopravvivere con salari miseri e sono soggetti ad ogni forma di sfruttamento, con conseguenze drammatiche sulla loro salute.

Nella piazza odierna erano presenti i lavoratori delle raffinerie, di A2a, del laminatoio Duferco e di molte altre piccole industrie e aziende locali, testimoniando come i lavoratori metalmeccanici messinesi condividano tutti la stessa difficile condizione.

«Abbiamo messo insieme delle gravi fragilità che coniugate in unico disegno progettuale possono rappresentare un elemento di riscatto per il nostro territorio. La vertenza metalmeccanica parla a tutto il territorio poiché vi è una pesantissima emergenza salariale e i lavoratori pagano gli effetti di una inflazione altissima» hanno così concluso i sindacalisti.


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