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SICILIA EN PRIMEUR: LE CIFRE (STELLARI) DEL MERCATO ENOLOGICO SICILIANO

Scritto da il 17 Maggio 2023

Una convergenza di oltre cento giornalisti da tutto il mondo, nove enotour, ottocento vini in degustazione, sessanta aziende vitivinicole presenti e cinque masterclass. Si chiude con cifre alle stelle la diciannovesima edizione di Sicilia en Primeur, il più atteso evento enologico dell’Isola.

La manifestazione itinerante ideata da Assovini Sicilia, ha scelto quest’anno la bellezza dei luoghi di Taormina e Radicepura (il parco botanico  ai piedi dell’Etna, dove nei giorni scorsi è stata inaugurata la Biennale del Paesaggio Mediterraneo) per presentare alla stampa in anteprima i vini dell’ultima vendemmia e fare il punto sulla crescita dell’enoturismo con il convegno “Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination”, moderato dal giornalista Nino Amadore, corrispondente del quotidiano Il Sole 24 Ore.

«La Sicilia – ha affermato Laurent De La Gatinais, presidente di Assovini Sicilia (100 associati e 70 milioni di bottiglie prodotte) – ha tutte le carte in regola per diventare una wine destination di eccellenza, la Napa Valley del Mediterraneo, in virtù della varietà e qualità del vino e delle bellezze paesaggistiche, un patrimonio storico-archeologico unico. L’enoturismo qui si rivela un fattore economico e strategico grazie alla capacità delle cantine di divenire un contenitore culturale di arte, storia, natura, cultura gastronomica, territorio e genius loci».

Parliamo di una regione con una superficie vitata di 97mila ettari, ventitre tra Doc e Docg, una produzione (in costante crescita) di 86,5 milioni di bottiglie, e un fatturato complessivo stimato che ammonta oggi ad un miliardo di euro. Ma è con il biologico e con il turismo che il vino siciliano punta a superare questo valore: prima regione in Italia per superficie biologica (370mila ettari), è la più vasta area vinicola bio con il 30% dell’intera superficie nazionale. Complice di questo focus sul naturale, in un’area che vede la maggioranza delle aziende a conduzione familiare, è anche il ruolo della next generation, la nuova generazione della vitivinicoltura siciliana che si sta preparando al ricambio generazionale.

Un tipo di enologia che ha imparato a superare i confini della cantina divenendo polo di attrazione del territorio: secondo il sondaggio rivolto agli associati, il 90% delle aziende possiede una struttura destinata all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste è dotata di una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine sono sempre più curati e diversificati, oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour per interagire con il paesaggio e la sua cultura. Un asset formidabile in grado di valorizzare i propri brand sui mercati esteri, ma anche di imporre vitigni autoctoni e aree di elezione, come dimostra lo straripante interesse verso l’Etna.

«La Sicilia conferma il suo primato come migliore meta enogastronomica per i turisti italiani grazie al fascino esercitato dal food & wine» ha confermato Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, durante il suo intervento al convegno. «L’enoturismo – ha spiegato – è uno dei punti di forza dell’offerta, e nel futuro sarà chiamato ad evolversi e ad arricchirsi». Quest’anno, forse, complice anche il traino delle serie tv, da The Offer a The White Lotus, che hanno letteralmente sconvolto gli uffici prenotazioni di alberghi e B&B a Taormina, ormai costantemente in overbooking.

Tornando ai vini “En Primeur”, sulla qualità dell’Annata 2022 si è espresso Mattia Filippi, enologo e fondatore di Uva Sapiens: «L’annata 2022 è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, come si può riscontrare dall’eleganza, dalla maturità fenolica e fragranza dei vini prodotti. I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà».


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