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Usa. Parler, il social network conservatore è offline

Scritto da il 12 Gennaio 2021

La voce dei Trumpiani è stata silenziata. ‘Parler’, social network “free speech-driven” conservatore, ovvero improntato alla libertà di parola, è stato messo offline, stando a quanto indica un sito specializzato di monitoraggio del web. Già domenica Amazon aveva annunciato che avrebbe tagliato fuori Parler dal suo servizio di web hosting a causa di una violazione delle sue linee guida, sospendendo il social network dai suoi server alle 9 ora italiana di ieri mattina, lunedì 11 gennaio. Anche Apple ha sospeso Parler dal suo app store «fino a quando la rete continuerà a diffondere post che incitano alla violenza». In precedenza, Google aveva annunciato di aver rimosso Parler con le stesse motivazioni.

Il CEO del social che rivendica più di 12 milioni di utenti in tutto il mondo, tra cui anche Matteo Salvini, ha denunciato l’oscuramento definendolo “un attacco coordinato da parte dei giganti della tecnologia per annientare la concorrenza sul mercato. Abbiamo avuto troppo successo troppo velocemente”, ha scritto in un post. “Tutti i fornitori, dai servizi di messaggi di testo, ai provider di posta elettronica, ai nostri avvocati, ci hanno abbandonato lo stesso giorno”, ha detto Matze a “Sunday Morning Futures” di Fox News. “Stiamo cercando di tornare online il più rapidamente possibile, ma abbiamo molti problemi: ogni fornitore con cui parliamo dice che non lavorerà con noi perché, se Apple e Google non approvano, non lo faranno neanche loro”.

Che Cos’è Parler?

Tra i fondatori della piattaforma troviamo John Matze, programmatore conservatore del Nevada che si definisce libertario. Ha dichiarato di aver fondato il social nel 2018 per offrire un’alternativa “basata sulla libertà di parola” alle piattaforme sociali tradizionali. Secondo le linee guida del social network, gli utenti possono postare “senza timore di essere banditi per le proprie opinioni”. La piattaforma, che ha scalato la classifica dei download nei negozi di Google e Apple, raggiungendo il primo posto negli ultimi mesi del 2020, non consente attività criminali o spam. Parler ricorda molto Twitter, ma è dotato di un sistema di controllo sui “contenuti pericolosi” molto meno rigido del servizio di microblogging di Jack Dorsey.


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