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Vendemmia turistica: ora è realtà anche in Sicilia

Scritto da il 31 Agosto 2023

L’enoturismo in Italia è una realtà che coinvolge oltre 14 milioni di persone, un trend in crescita e un’offerta di proposte esperienziali che vanno dai tour alle degustazioni, il tutto all’insegna del relax tra vigne e cantine. Prestare la propria manodopera alle aziende vitivinicole per partecipare e conoscere da vicino la filiera del vino è uno degli aspetti che possono adesso rendere la vendemmia turistica volano per il mondo agricolo.

Ora, infatti, grazie al protocollo d’intesa siglato tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Associazione nazionale Città del Vino (che rappresenta 430 Comuni in tutta Italia), «cantine e turisti potranno vivere un’esperienza coinvolgente e formativa in tutta sicurezza» come sottolinea il presidente di Città del Vino Angelo Radica. Per vendemmia turistica – si legge nell’accordo – si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, a carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata al soggiorno in strutture ricettive del territorio e alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato.

«La vendemmia turistica è una pratica che è già stata sperimentata in passato in diverse regioni italiane ma che non aveva, tranne che in Piemonte e in Friuli Venezia Giulia, una regolamentazione – spiega  Radica – lo  scorso 12 luglio abbiamo sottoscritto un protocollo che disciplina in maniera organica e puntuale lo svolgimento di questo tipo di vendemmia dando la possibilità alle imprese enologiche e alle cantine di ospitare turisti per farli vendemmiare in un appezzamento ben identificato, utilizzando abbigliamento e calzature adatte. Questa è una grande opportunità che abbiamo offerto alle aziende e agli enoturisti da sempre desiderosi di poter toccare con mano i grappoli, raccoglierli e assisterne le fasi di pigiatura».

Durante le attività in vigna i turisti saranno seguiti da tutor aziendali con specifica formazione che vigileranno sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza. L’evento dovrà svolgersi in modo sicuro, con attrezzature e abbigliamento adeguati. I partecipanti non potranno utilizzare macchine agricole o occuparsi del carico e scarico delle cassette. Queste nuove misure sono utili a garantire la salute e la sicurezza di chi decide di partecipare alla vendemmia, rendendola un’esperienza memorabile.

Un protocollo dunque che ben si inserisce in una serie di attività e iniziative collegate al concetto di multifunzionalità del settore agricolo. Una regolarizzazione che vuole dare un importante impulso all’enoturismo, che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e che rappresenta un’ulteriore opportunità per tutti i territori enologici, con l’auspicio che sempre più aziende aderiscano a questa nuova tipologia di approccio turistico. Di certo, la possibilità di vivere il terroir siciliano a contatto diretto con il mondo agricolo contribuirà ad offrire ai turisti che visitano la regione un’esperienza profonda e indimenticabile.


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