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Sicilia regina dell’enogastronomia europea

Scritto da il 11 Settembre 2023

La Sicilia è ufficialmente raccomandata per il titolo di Regione Europea della Gastronomia 2025. L’Isola è tra le favorite e sarebbe anche l’unica in Italia a portare a termine l’iter per ottenere il riconoscimento che viene attribuito da Igcat, l’Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism.

La qualità e la varietà dei prodotti in un contesto agroalimentare d’eccellenza, una produzione vitivinicola di alto livello, un sistema gastronomico con punte di vera eccellenza. Dai campi alla tavola, l’enogastronomia siciliana dialoga con tutte le filiere e corre in vetta alla pole position europea. Manca solo un ultimo passaggio formale, ma l’Igcat si è pronunciata a favore con una “raccomandazione” espressa nel corso della conferenza stampa a Palazzo d’Orléans a Palermo, alla presenza del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

La candidatura, annunciata dal governo regionale durante lo scorso Vinitaly, è nata sotto la spinta del dipartimento dell’Agricoltura guidato da Dario Cartabellotta, dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea con l’assessore Luca Sammartino, e gestita e promossa dal Consorzio Dos Sicilia in stretta collaborazione con il Consorzio Doc Sicilia, il Consorzio del Cioccolato di Modica e una rappresentanza di istituti alberghieri del territorio, per promuovere e migliorare la visibilità delle eccellenze della produzione agroalimentare, vitivinicola e dell’ittico siciliano.

«La giuria è d’accordo che la qualità e la varietà dei prodotti e la ricchezza delle esperienze fatte rendono quella della Sicilia una candidatura eccellente. Considerato il dossier presentato, la discussione e i risultati della visita, la giuria ha decretato che la Sicilia deve essere raccomandata come Regione Europea della Gastronomia del 2025, passando alla fase finale». Così si è espressa Diane Dodds, la presidente della giuria dell’Igcat al termine dell’iter di valutazione compiuto nei giorni scorsi nelle varie tappe siciliane dalla delegazione.

«Non posso che manifestare la mia grande gioia per questo riconoscimento – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani – che è il frutto di storia e tradizione ma anche di un impegno del nostro governo. Posso assicurare che la Sicilia non vi deluderà, farà la propria parte. L’agricoltura è l’elemento più fondante della storia della nostra terra e noi siamo fortemente proiettati alla qualificazione e alla valorizzazione dei nostri prodotti».

Il tour della giuria per valutare e verificare gli elementi presentati nel dossier a sostegno della candidatura della regione Sicilia – partito lo scorso 4 settembre e conclusosi sabato a Cefalù – ha visto la partecipazione di oltre 70 operatori dell’agroalimentare e delle organizzazioni delle nove amministrazioni provinciali, tra cui dirigenti comunali, istituzioni accademiche ed enti locali impegnati per lo sviluppo, la promozione e la tutela della Sicilia. Tra le aree visitate l’Etna con l’azienda Tomarchio e le cantine Madaudo Camporè e Palmento Costanzo, il catanese con Confindustria, AIDDA ed EEN, il siracusano con Confcooperative, il ragusano assieme a Corfilac e Progetto Natura, Modica con il Consorzio del Cioccolato, l’agrigentino con Frantoi Berretta, il Consorzio Fico d’India e le Soste di Ulisse al ristorante La Madia di Pino Cuttaia. Per proseguire poi a Marsala in visita a Palazzo Fici con LAG Elimos, alle cantine Florio, Donnafugata e Tasca d’Almerita. Infine a Palermo al dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università e al vivaio Paulsen, con ultima tappa a Castelbuono dall’azienda Fiasconaro. Il tutto toccando due dei maggiori parchi archeologici della Sicilia occidentale: la Valle dei templi di Agrigento e Selinunte.

«Oggi viene riconosciuto lo sforzo che la nostra regione ha messo in campo nel promuovere il proprio prodotto e il proprio circuito enogastronomico – ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – «Lanciamo un grande piano di investimento e ci prepariamo al palcoscenico europeo. In tanti verranno in Sicilia ad assaggiare i nostri prodotti, a scoprire la nostra tradizione e a guardare la straordinaria bellezza dei nostri paesaggi. Una grande occasione su cui puntiamo molto, su cui abbiamo lavorato molto, perché crediamo da siciliani alla potenzialità che le nostre aziende hanno fin qui dimostrato: cioè essere competitive, all’avanguardia, sostenibili e riconoscibili nel parterre europeo».

Al riconoscimento viene attribuito un valore strategico su diversi versanti: dalla valorizzazione delle radici agroalimentari siciliane alla promozione delle produzioni certificate “Born in Sicily”, dall’implementazione delle attrattive turistiche e culturali dell’isola alla creazione di lavoro e inclusione sociale. «I commissari dell’Igcat hanno vissuto un’esperienza conoscitiva di straordinaria potenza, non solo per la bellezza dei luoghi, l’unicità delle produzioni e la cultura materiale dei territori, ma anche perché hanno potuto verificare la congruità del dossier di candidatura e comprenderne tutte le potenzialità di sviluppo – ha spiegato Vincenzo Russo, professore di Neuromarketing dell’Università IULM di Milano e coordinatore scientifico dell’iniziativa – La chiave di volta di questo progetto di promozione internazionale è mettere a sistema i nostri prodotti enogastronomici e la capacità attrattiva dei nostri territori avendo una visione comune e condivisa, come affermato nel nostro dossier. Questa è la principale raccomandazione richiesta e che saremo in grado di rispettare».


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